Lotte interiori

Anche questo post è ispirato da articoli di altri blog, nello specifico da questo: http://oltreilcancello.wordpress.com/2014/03/17/la-vita-che-chiama/#comments
Quante volte ci troviamo combattuti tra le nostre responsabilità da persone adulte inserite in questa seria società e i desideri frivoli, immaturi e magari anche un pò egoistici?
Tengo a precisare che per “egoismo” intendo l’egoismo “sano“, quello che non va a danneggiare il prossimo (questo è importante) e che ci evita di finire col leggere “Riza Psicosomatica” dove in copertina sfoggiano titoli del tipo “saper dire di no per sconfiggere la gabbia che ti opprime” 🙂

Di lotte interiori fra opposti sentimenti (preferirei chiamarle “dubbi amletici”, più che “lotte”) io ne ho parecchie. Penso che il saper bilanciare le cose e dondolarsi con maestrìa tra questi opposti sia il segreto della vita.
Però c’è un problema che Fortunatamente ,per ora, non ho: I SENSI DI COLPA a causa dei miei desideri da immaturo superficiale.
Nella mia condizione (senza figli, né altro che sia dipendente da me), le uniche cose di cui mi debba preoccupare sono:
– la continuità di un’entrata economica (ahimè, me tocca lavorà)
– il mio matrimonio (inteso come… vincoli, pregi e difetti del fatto di essere in 2 anziché da solo)
– il mio divertimento e soddisfazione (e che coincida con quello di mia moglie, ma questo è già insito nel punto precedente).

Tutto il resto sono rotture di balle e non ho alcun senso di colpa nel definirle con tali parole. Ripeto: posso permettermelo perchè ,per ora, nessuno dipende da me. E nemmeno io dagli altri.
Qualcuno sicuramente mi ritiene un patetico disgraziato (nel senso di “poveraccio”) con la sindrome da peter-pan.
Io mi ritengo un privilegiato. Anzi sono anche un sostenitore della filosofia del downshifting. E non lo dico per ridere: davvero m’è stato proposto di diventare coordinatore del mio ufficio (ciò fa capire che non sono un cretino, anzi i superiori mi stimano) e io ho delicatamente e gentilmente fatto capire che non mi sento portato per quella posizione. Sono scelte di vita: i soldi che predo mi bastano e quindi preferisco timbrare il cartellino alle 17.30 per andare a fare un giro in bici o altre faccende personali.

In ufficio tutti invidiano le mie ore di sonno senza interruzioni, la mia spensieratezza, i frivoli motivi per cui prendo dei permessi… e così mi augurano di inguiarmi presto con qualche bella figliata gemellare!
…Che colleghi carini! 🙂

2 pensieri su “Lotte interiori

  1. Scegliere di non affannarsi inutilmente quando i soldi bastano per campare e per togliersi le piccole soddisfazioni che ci stanno a cuore è una decisione molto saggia, anche se non va di moda. Adesso la parola d’ordine è “competizione”, che significa essere disposti a tutto pur di salire di qualche grado e pestare i piedi al prossimo con disinvoltura nel cosiddetto “mercato del lavoro” (tutto è mercato, ormai). E chi è così saggio da capire che la vita è anche altro rischia di essere invidiato e/o considerato stravagante.
    Be’, bisogna lasciarli chiacchierare. I colleghi, intendo, e i conoscenti e anche i parenti. Si arrangino. Tu fa’ quel che ti pare, che poi è la cosa più giusta.

    Anch’io, nel mio piccolo, vivo come voglio. E sogno anche, a volte come un’adolescente. Ma mi fa bene, mi regala energie, mi fa sorridere.

    A far sentire in colpa alcuni, che non vivono secondo le regole considerate “giuste” è l’educazione ricevuta, unita alle forti pressioni sociali. Non è facile sbarazzarsene, perché sono vincoli coercitivi; ma, impegnandosi e se si ha carattere, ci si riesce.

    • Penso anch’io che l’educazione ricevuta sia un fattore molto importante. Praticamente determinante.
      I miei genitori sono molto canonici e poco aperti alle stranezze, ma hanno un *ENORME* pregio: hanno sempre detto ai figli “prendete la strada che vi piace di più, purchè siate felici! Se ne sarete felici, anche per noi andrà benissimo”.

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