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snoopy-red-baronVorrei essere più sognatore, ma non posso (e ,in fondo, non voglio) fare a meno del cinismo che mi accompagna sempre e da sempre.

Desidero inoltre tenere qui sempre in evidenza un pensiero che condivido pienamente e che ho trovato a questo indirizzo: http://www.ilquotidianoinclasse.it/2012/02/si-scrive-per-se-stessi/
Mi piace scrivere senza obblighi esterni, e senza dipendere dal giudizio degli altri. Io credo che lo scrivere dipenda da una vocazione che ti porta a trasferire sulla carta quello che porti dentro. Credo che lo scrivere non abbia bisogno di trame o contenuti prefabbricati, perché il piacere della scrittura è dato dal libero divagare delle parole. Credo che lo scrivere come il leggere richieda un certo abbandono, altrimenti non si riesce a sentire l’onda ritmica che rende ogni frase una forma di respiro. A casa non potrei mai scrivere un libro, perché è troppo affollata di gente curiosa che ad ogni frase obietterebbe, suggerirebbe e intralcerebbe ogni pensiero. I luoghi naturali del leggere e dello scrivere sono quelli della lontananza e dell’isolamento, dato che si scrive solo perché l’altro è assente e lontano da noi. Si cerca qualcuno, attraverso lo spazio e si incontra qualcuno attraverso i pensieri, questo è l’aspetto affascinante del leggere e dello scrivere. Niente è più importante del movimento espansivo con cui le parole si rivolgono a un altro che non è qui, un altro che leggerà forse tra anni, o non leggerà mai, quello che ora prende forma sulla pagina. Nei temi in classe non si può trovare niente di emozionante perché si scrive in vista del voto e del giudizio. Questo si capisce subito dal tono della scrittura: perché lo scrivere ha un suo naturale divagare che non si sa dove porti, dato che quando si comincia a scrivere non si sa dove le parole ci porteranno, mentre quando si scrive in vista del giudizio degli altri si punta rigidamente a una meta. Lo scrivere allora diventa un’attività a freddo. L’obbligo di “ dover dire delle cose” e la necessità di rivederle per evitare errori di grammatica e di sintassi, non permette nessun abbandono. È questo uno scrivere difensivo, che non permette il dilagare delle parole. Le parole dei temi sono inevitabilmente parole morte: perché tutte le possibili emozioni cadono sotto lo spauracchio dell’errori. Si scrive solo se si è liberi dal fardello di questi obblighi e spauracchi che pesano sulla scrittura. Allora soltanto lo scrivere può divagare come se fosse una passeggiata, senza avere nessuna consegna da rispettare e soprattutto senza l’incubo di cosa diranno gli altri.
snoopy72

23 pensieri su “Info

  1. Mia madre mi diceva sempre che stavo con la testa tra le nuvole. E infatti di sogni ne avevo molti e ne ho realizzati parecchi e adesso? È il risveglio che huasta tutto. Fino a quando si vive ai margini della realtà è emozionante. Appena si mette piede nella realtà tutto finisce per esser banale.
    La scrittura è un metodo molto terapeutico e scrivere per se stessi vuol dire amarsi. Fai bene a esprimerti. Bisogna buttar tutto fuori sennò si marcisce dentro e non si vola più.

    • Mah… io ho sempre la testa fra le nuvole anche a 45 anni.
      Certe volte mi pare che sia un rifugio. È una cosa che non ho mai smesso…. e la trovo così normale da nemmeno pormi il problema.
      Se però provo a pormelo…. mio dio, sono pazzo? O non sono l’unico a trastullarsi con sogni a occhi aperti?

      • No io non faccio più sogni nè progetti. Sono diventata realista e anche cinica. Purtroppo la realtà l’ho conosciuta troppo tardi e ancora adesso sconosco tante regole e ne subisco le conseguenze. Comunque vivere senza sogni non è il massimo e bisogna essere capaci di sopportarla questa realtà. A volte è più facile e a volte meno. Ma ormai ci sono dentro.

        • Non so cosa ti sia successo, ma ti garantisco che conosco casi sicuramente più sfortunati (fidati che è difficile batterli) e che comunque hanno ancora tanti sogni e progetti ambiziosi, alcuni anche obiettivamente irrealizzabili ma che comunque continuano a sognare per trastullarsi la mente.

          • Sì, so benissimo che ci sono persone che hanno vissuto o subito varie brutte esperienze. Io sono stata abusata dai bambina, questo evento l’ho superato grazie all’arte, che appunto mi ha tenuta lontano dalla realtà. Dopo la morte di mio padre è venuto a galla qualcosa e sono cambiata. Questo non mi preclude di continuare sempre ad aiutare gli altri, anche se nessuno mai ha aiutato me.

  2. P.S. … A forza di ‘sognare’ sto trascorrendo la mia Vita con una serenità inaspettata ! E’ fondamentale volare tra le nuvole che si formano nella nostra testa.

    …Altrimenti tutto questo non avrebbe alcun senso !

    • Questo articolo fa per te, se non l’hai già trovato da solo/a :

      Parlare da soli e fantasticare

      Riguardo i giovamenti del sognare come valvola di sfogo e evasione, direi che…. una volta lo consideravo ,in linea di principio, una cosa triste. Cioè da sfigati senza coraggio di prendere in mano le redini della propria vita!
      Ma ora mi rendo conto che nella vita non si può sempre fare tutto ciò che si vuole (oppure sì, ma c’è sempre un prezzo da pagare) e che ogni scelta ha dei pro e dei contro, aprendo una “porta” si chiudono le altre….. quindi sognare diventa una necessità obiettiva.

      Tra l’altro non dimentichiamo che in qualche caso ci sono anche reali, concreti e materiali impedimenti: problemi di salute, età ormai avanzata, sfortuna alla nascita (se nasci nel burkina-faso già parti molto svantaggiato), scelte sbagliate fatte quando eravamo immaturi, ecc…
      Cioè, non è vero che “volere è SEMPRE potere e tutto il resto son solo scuse“.

      • Sono d’accordo … Ma intendevo ‘sognare’ nella normalità della nostra vita come reciti già in qualche post che leggo… Non credo proprio che la nostra categoria sia una categoria di sfigati ! Anzi, probabilmente abbiamo una marcia in più che ci fa vivere meglio.

        A presto.
        Ciao.

  3. Mi piace il tuo spirito libero. Io credo che è importante scrivere quando si ha qualcosa da scrivere, da comunicare, che sia un sentimento o una sensazione che come il vento spunta dal profondo del cuore. Bello abbandonarsi sensa curarsi di chi legge, ma io scrivo racconti ed anche se lascio che la penna va dove vuole, devo necessariamente prendermi la responsabilità di ciò che scrivo ad un pubblico che comunque critica e trae le sue conclusioni. Ciao… e a presto!

    • Sicuramente io non ho motivi per sforzarmi a scrivere qualcosa.
      Poi mi rendo conto di non avere le capacità di molti altri bloggers. Insomma, non sono molto portato e sono anche un po’ ignorante.
      Soprattutto a causa di questa mia incapacità di tradurre i pensieri in parole, mi piacerebbe lasciare andare la penna dove vuole, ma un po’ mi tocca cercare di far capire che cazpita sto scrivendo 😀 😀

  4. mi piace questa cosa che hai scritto…. ti ho letto in qualche commento e sono venuta a curiosare… hai ragione, si scrive x se stessi, e si legge per instaurare un rapporto intimo con cio che leggiamo…. e mi piace il nome del blog… tu dici fallito perchè sei cinico, ma secondo me dietro rimani anche un po sognatore, altrimenti neanche l’avresti usata come parola…

    • Già…. già….!
      Forse lo sono anche fin troppo; lo sono sempre stato da quando andavo in bicicletta facendo “brum brum” (e mio nonno mi mise pure il famoso cartoncino sui raggi delle ruote 😦 ).
      Senza fughe dalla realtà e senza sogni nel cassetto, la vita è solo un andare avanti e indietro dal lavoro aspettando il weekend per poi passarlo quasi sempre in qualche modo… e via.

      • Che bello da piccoli quando con poco si era il re del mondo! E che belli i nonni che ci aiutano in questo!
        Le speranze e i sogni ci spingono ad andare sempre in avanti! Che brutto camminare solo x inerzia!

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