Lato positivo

© Copyright 2010 CorbisCorporationDa solo a mangiare alla buona in una sagra modesta, con una sensazione che è il miscuglio di 2 fattori emotivi principali: un peso sull’anima per aver litigato in famiglia e la sperimentazione di una dolcissima (e incredibile!) libertà.

Il lato positivo vince:

– I venditori di rose mi guardano per una frazione di secondo e poi mi ignorano completamente (anche solo per questo già invidio i single).

– Guardo con un occhio diverso le mamme coi figli: anche se la freschezza è sfumata e hanno marmocchi rompiballe… …sono mica male!

– Non ho distrazioni e ho il tempo per osservarmi meglio attorno, per osservare le persone negli altri tavoli e quelle a zonzo. E’ strano far caso a certi atteggiamenti umani: ho la sensazione di guardare un documentario sulle scimmie. E’ proprio vero che l’essere umano non è altro che uno dei tanti animali che popolano il pianeta.

– Sono in silenzio, ma almeno non sono costretto a frequentare chi non mi va a genio. E faccio ciò mi pare senza dover avere l’approvazione di altri. Per dirla alla Vasco Rossi, senza tanti “se”, senza tanti “ma” e “perchè”.
Posso decidere di stare seduto al tavolo e ordinare un altro mezzo di bianco bello fresco e frizzantino, oppure alzarmi a andare dove mi pare, quando mi pare, come mi pare, perchè mi pare.
Penso che ne ordinerò un quartino.

Non cambierà mai

Non cambierà mai niente, almeno non in positivo.
Mai.
Almeno non per merito nostro.
Possiamo sbatterci e dimenarci, ma alla fine saranno solo sforzi inutili e sofferenze: non cambierà mai niente. Niente di niente.
Certe volte mi chiedo perché ci ostiniamo a riflettere, adoperarci, lavorare, pensare…nell’illusione di avere davvero il libero arbitrio.
Non esiste il libero arbitrio. Siamo su dei binari.

Binari di un qualche dio che si sta divertendo col trenino elettrico. E c’ha dato in mano la console di comando facendoci sentire fieri di poter giocare al “macchinista”.

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