Simand.it

Cercando argomenti di montagna mi sono imbattuto in questo sito che ,oltre ad essere carino in generale, ha una sezione “Chi Sono” che mi ha spinto a scrivergli.
A dire il vero l’inizio è una descrizione banalmente tecnica, ma scendendo si nota che è scritta più col cuore.
http://www.simand.it/chisono.aspx

Gli ho lasciato un messaggio. Chissà se lo leggerà:
Complimenti! Bel sito, ma soprattutto mi sono sentito di scriverti dopo la lettura della sezione “Chi sono”. Bella, davvero dei bei pensieri.
Anch’io sono appassionato di montagna, ma non sono iperattivo come te: i miei hobbies sono inferiori come numero e come impegno che gli dedico.
Però la filosofia è la stessa. Anche la sezione “Viaggi” mi piace molto: Mentre ci cliccavo prevedevo l’apparizione di una lista di viaggi in paesi distanti ore e ore d’aereo e invece vi ho trovato ,con molto piacere, delle gite alla scoperta del nostro territorio. Idem per le escursioni (che sono pure le stesse zone che frequento io).
Anch’io amo questo modo di viaggiare… e con la moto (e spesso la tenda) viene ancora meglio. E pure io ho una moglie sempre con me.

Il tempo passa e prima o poi ci toccherà fermarci e poi morire, ma questo è inevitabile… quindi l’importante è essere sereni e soddisfatti di ciò che si ha, con sempre un residuo di insoddisfazione utile per avere sempre qualche altro sogno nel cassetto.

Modestia, sicurezza e… conferme by facebook

Prendendo spunto da questo articolo:

Parola del giorno: “Modestia”


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La modestia è spesso vista come un difetto e ,in fondo, nella battaglia della vita… lo è.

Certo anche l’opposto ha i suoi aspetti negativi: una persona piena di sè che non si accontenta mai  ha buone possibilità di diventare un ricco e famoso industriale, ma non è detto che sarà per questo felice. Anzi spesso avrà la gastrite e una scontentezza cronica.
E chi si vanta troppo, avrà amici che lo giudicheranno di conseguenza.

Altro discorso è l’insicurezza, che sembra quasi un sinonimo ma non lo è.
Secondo me il saggio è chi è modesto e contemporaneamente sicuro di sè.

Il discorso circa i social network invece parla esattamente dell’opposto: una folla di insicuri che hanno bisogno dei “like” e poi camminano per strada molleggiati e lo sguardo da duro, sempre pronti a tirare fuori l’aggressività se qualcuno parla male della propria squadra del cuore.
Anch’io posto su facebook le foto dei miei weekend e ,non lo nascondo, un po’ spero che qualcuno metta un like. Però non bisogna farne una malattia!
Può sembrare roba da psichiatria ma in realtà ,facebook o non facebook, questo è sempre esistito: basti pensare alle cartoline.

Spesso metto io i like ad altre foto che ,in tutta sincerità, non mi interessano granchè: se uno mette l’N-esima foto del proprio bambino o del risultato dello sforzo ai fornelli, metto un like anche solo perchè so che all’altro fa piacere. Io sono il primo a detestare le ipocrisie e le apparenze, ma se quella persona mi è simpatica e so che un mio gesto può farle piacere, che male c’è? Può sembrare ipocrita un like quando non me ne frega niente, ma in fondo non è vero che non me ne frega niente: a me fa piacere vedere su facebook quella persona per poter “godere della sua esistenza” anche quando non ci si può vedere fisicamente. Quindi mi interessa.
Spesso la stessa cosa la fanno gli altri con me: quando metto 50 foto e gli altri mettono il like solo sull’album complessivo, è perchè non sono nemmeno andati a guardarle singolarmente. Ma lo so, è così.
Non tutti hanno le stesse passioni: chi ama il mare, chi la montagna, chi i pranzi in famiglia, chi le gare di ballo, chi il figlio che fa judo… il like significa “indipendentemente dal tuo hobby, son contento per te“.