Gli Italiani saranno sempre più a rischio

https://www.ilprimatonazionale.it/cronaca/riscatto-terroristi-vietato-convenzione-ratificata-italia-156331/

Riporto il pezzo che ,da sporadico trasfertista per lavoro, mi interessa di più:

Umberto Saccone, ex ufficiale dei carabinieri con una lunga esperienza nel Sismi e poi come direttore della Security di Eni, la ritiene una “minaccia per il personale delle nostre aziende presenti in contesti critici perché presupporre che lo Stato paghi significa mettere a rischio chi lavora in aree difficili e senza sufficiente tutela”.
A tal proposito Saccone fa notare che esistono appunto convenzioni ratificate dall’Italia che “vietano il pagamento di riscatti a organizzazioni terroristiche proprio perché mettono a rischio la sicurezza di tutta la comunità internazionale”.

Modestia, sicurezza e… conferme by facebook

Prendendo spunto da questo articolo:

Parola del giorno: “Modestia”


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La modestia è spesso vista come un difetto e ,in fondo, nella battaglia della vita… lo è.

Certo anche l’opposto ha i suoi aspetti negativi: una persona piena di sè che non si accontenta mai  ha buone possibilità di diventare un ricco e famoso industriale, ma non è detto che sarà per questo felice. Anzi spesso avrà la gastrite e una scontentezza cronica.
E chi si vanta troppo, avrà amici che lo giudicheranno di conseguenza.

Altro discorso è l’insicurezza, che sembra quasi un sinonimo ma non lo è.
Secondo me il saggio è chi è modesto e contemporaneamente sicuro di sè.

Il discorso circa i social network invece parla esattamente dell’opposto: una folla di insicuri che hanno bisogno dei “like” e poi camminano per strada molleggiati e lo sguardo da duro, sempre pronti a tirare fuori l’aggressività se qualcuno parla male della propria squadra del cuore.
Anch’io posto su facebook le foto dei miei weekend e ,non lo nascondo, un po’ spero che qualcuno metta un like. Però non bisogna farne una malattia!
Può sembrare roba da psichiatria ma in realtà ,facebook o non facebook, questo è sempre esistito: basti pensare alle cartoline.

Spesso metto io i like ad altre foto che ,in tutta sincerità, non mi interessano granchè: se uno mette l’N-esima foto del proprio bambino o del risultato dello sforzo ai fornelli, metto un like anche solo perchè so che all’altro fa piacere. Io sono il primo a detestare le ipocrisie e le apparenze, ma se quella persona mi è simpatica e so che un mio gesto può farle piacere, che male c’è? Può sembrare ipocrita un like quando non me ne frega niente, ma in fondo non è vero che non me ne frega niente: a me fa piacere vedere su facebook quella persona per poter “godere della sua esistenza” anche quando non ci si può vedere fisicamente. Quindi mi interessa.
Spesso la stessa cosa la fanno gli altri con me: quando metto 50 foto e gli altri mettono il like solo sull’album complessivo, è perchè non sono nemmeno andati a guardarle singolarmente. Ma lo so, è così.
Non tutti hanno le stesse passioni: chi ama il mare, chi la montagna, chi i pranzi in famiglia, chi le gare di ballo, chi il figlio che fa judo… il like significa “indipendentemente dal tuo hobby, son contento per te“.