La lettura di un paio di articoli in giro per blogs ,in particolare questo https://sguardiepercorsi.wordpress.com/2016/06/11/sculture-di-vita/ , m’ha spinto a mettere nero su bianco un altro pensiero che da sempre mi gira in testa: fino a che punto è giusto insistere? Qual è il limite tra positiva determinazione e negativa non accettazione del proprio essere?
Non capita anche nella vostra vita che ci siano cose che filano via lisce e altre che proprio… “non s’hanno da fare” nonostante ,per assurdo, dovrebbero essere più semplici di quelle del primo tipo che invece ,incredibilmente, filano tranquille senza nemmeno applicarci dell’energia.
Questo anche al punto che…(parlo molto seriamente) inizio a pensare che ci sia qualche sorta di destino e…. non so quanto sia giusto incaponirsi.
Cioè: incaponirsi è segno di giusta e sacrosanta forza di volontà e determinazione per il raggiungimento dei propri obiettivi, oppure significa andare contro ciò che è stato deciso per noi?
Il fatto che tutto capiti a sfavore, qualche volta mi fa davvero pensare…
Giustissima la preghiera di Tommaso Moro: “Che io possa avere la forza di cambiare le cose che posso cambiare, la pazienza di accettare quelle che non posso cambiare e la saggezza per cogliere la differenza.”