Croci sulle vette delle montagne

Qual è il senso delle croci sulle montagne? Perché sulla cima di molte montagne ci sono spesso delle croci?
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Ho trovato questa spiegazione su Yahoo Answer (ebbene lo ammetto: ogni tanto mi ci trastullo).
Io non sono un praticante e anzi mi definisco ,per semplicità di spiegazioni, ateo. Tuttavia le croci sulle vette non m’hanno mai infastidito più di tanto.
Ma questa considerazione mi ha colpito molto.
La trovate qui:
https://it.answers.yahoo.com/question/index?qid=20080825064731AAJVugq
ma la riporto lo stesso:
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Le croci sulle montagne sono come le pubblicità delle banche che dicono “la tua banca ti da fiducia”. Evidentemente serve dirlo perché non è così.
L’ossessione per marchiare il mondo di croci da parte dei cattoilci è il loro modo per continuare a convincersi che la loro fede ha senso e per credersi importanti tanto da meritarsi le cime delle montagne di tutti per i loro simboli personali.

Un altro modo che hanno ad esempio per convincersi è ripetere in coro il “credo” o dire cose “non posso credere che siamo qui per caso”. Rifiutano cioè di ragionare e si persuadono di quello che fa loro piacere e lo sottolineano con bruttissime croci
che deturpano le nostre montagne con il loro simbolo di morte, intolleranza e prevaricazione sul prossimo.

E se servisse ancora una prova, dopo secoli di morte e predominio, che la croce è un simbolo di prevaricazione, allora vediamo come sono messe lì:
Innanzi tutto sappiate che a NESSUNO e ripeto e a NESSUNO è permesso di costruire alcunché sulle cime delle montagne (TUTELATE da ogni intervento dai Beni Ambientali) tranne che ai SOLI cattolici, i quali agiscono con il permesso (ILLEGITTIMO) firmato da altri cattolici, conniventi solo con la gente della propria fede, che siede in comuni e provincie.

Ricordate che ogni croce sulla montagna è un atto pubblico autorizzato da un cattolico per i cattolici. Provate ad andare nello stesso comune o provincia dove hanno autorizzato la croce e provate a chiedere di mettere sulle cime delle montagne una stella di Davide, un candelabro a sette braccia, una mezzaluna o una colonnina induista o anche solo un palo in ferro con base in calcestruzzo di 40 cm, e vi cacceranno a calci nel sedere e vi rideranno in faccia perché lo state chiedendo a dei cattolici e come tali ingiusti.
Poi fate la prova chiedendo di mettere una statuina votiva della madonna o una croce in cemento armato di 25 metri e vi firmeranno tutto.

Aggiungo infine che molte croci sui monti sono messe senza alcuna autorizzazione, cioè sono abusive ma sono lasciate in piedi da amministratori compiacenti – cattolici, guardacaso.

Per cui ecco a cosa servono le croci sulle montagne, a ricordare alle persone per bene che ci sono tante persone imbottite di falsità e leggende su gente che risorge e donne ingravidate da spiriti, pronte a ripristinare in ogni momento una teocrazia assolutista basata su frottolame e causa di enormi violenze, ingiustizie e abbruttimenti della civiltà.

Guardate le croci e ricordatevi con che gente convivete in Italia, gente che prega mentre voi lavorate, gente che sapendo che è illegale e sotto gli occhi di tutti, mette gigantesche croci sui monti di tutti – di tutti – mentre voi non potete nemmeno ampliare la vostra cantina abbattendo una paretina senza un permesso.
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Ora vorrei sentire anche opinioni di altri.

La massa

– Odi le persone, in generale?
– No, anzi direi il contrario. Però odio la massa. La massa è merda, e più grande è la massa, più la merda. Immagina dodici uomini in un bar che bevono e scherzano. Ma prendi ciascuno di questi uomini da solo, ascolta ciò che ha da dire, capisci ciò che lo disturba… e hai un essere umano unico.
(Charles Bukowski)

Relazioni e differenze di età

Più invecchio più penso che non ci si debba mai fare menate e che ognuno sia libero di viversi la vita come preferisce, se non fa male al prossimo e se tutti i coinvolti sono consapevoli e consenzienti.
Anche la storia “Briatore-Gregoraci” ha contribuito a convincere di ciò anche molte vecchie portinaie e bigotti vari.
Però una cosa mi chiedo: quando ci sono troppi anni di differenza, come possono sentirsi “sintonizzati”? All’inizio può essere bello per lei sentirsi avvolta da discorsi maturi e per lui vivere una seconda giovinezza, ma poi… di cosa parlano? Cosa fanno INSIEME, dopo essersi rimessi le mutande?
Pure io e mia moglie ,attorno ai 25-30 anni, abbiamo avuto qualche discussione a causa di gusti/filosofie di maturità differenti…e abbiamo solo 5 anni di differenza!

Divorzi e mantenimenti

Articolo ispirato da:
http://papillon1961.wordpress.com/2014/12/01/seeh-e-poi-sono-io-il-misogino/comment-page-1/#comment-256
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In caso di separazione in assenza di figli, secondo me sarebbe giusto che ognuno se ne andasse per la sua strada e tanti saluti. Non vedo perché si debba mantenere a vita l’ex che non lavora (cioè: che lavora in nero!).
Se ci sono figli è giusto tutelarli (solo i figli! E si contribuisce entrambi!) e penso che sia giusto che stiano con la madre, ma purtroppo molte donne se ne approfittano.
Se ti raccontassi una situazione che conosco molto da vicino…..! 😥 Roba da film. Roba da pazzi. Richieste illegali, ma comunque soddisfatte grazie a minacce di denunce truffaldine: lei ha simulato anche di essere picchiata e poi ha detto “se non mi dai i soldi vado a denunciarti”; secondo voi a chi avrebbero creduto?

Altre volte le donne sbagliano in buona fede: nell’istinto femminile c’è molta tendenza a dare per scontato che l’uomo debba supportarle, che ogni colpa (per qualunque cosa) debba addossarsi all’uomo, ecc. Anche quando una storia finisce e inevitabilmente entrambi hanno la sensazione di aver buttato via anni di vita che non tornano più, l’uomo dice “mea culpa, ma ormai è andata così ”, mentre la donna tende a sentirsi il diritto di avere una sorta di risarcimento per questi anni buttati.
Questo succede a tutte, anche alle donne più oneste, anche a quelle che al momento del matrimonio mai e poi mai avrebbero pensato che avrebbero agito così.
Belle, irresistibili, dolci e calde… come le sirene!

Poi ci si mettono pure i giudici: a nessun giudice importa del padre. Vada pure a dormire in stazione, mangi pure alla mensa della caritas. Chi se ne fotte? Questa cosa mi ricorda molto certi tipi di insetti: tra le mantidi religiose il maschio serve solo per il seme, poi viene mangiato; nelle api (questa me l’ha detto uno che le allevava) il maschio che riesce a raggiungere la regina e la feconda poi ci lascia le penne.
E’ così: siamo anche noi animali e l’uomo serve per il seme, per la protezione della tana e per l’approvvigionamento del cibo. In poche parole è di servizio alla donna, mentre per secoli s’è pensato il contrario.
Considerando la tendenza di questa società a privilegiare i deboli fino a ottenere un ribaltamento della discriminazione (tutto gratis a extracomunitari, posto di lavoro statale ai carcerati, ecc) chissà dove finiremo!!!!