MiniFerie 2019

Vorrei mettere nero su bianco questa magnifica esperienza che ho fatto, ma so di non poterci riuscire.
So di non essere abbastanza bravo a scrivere, ma so soprattutto che certe cose non si possono spiegare. Nemmeno lo scrittore più bravo riuscirebbe a trasmettere sensazioni che sono generate non solo dall’evento in sé ma anche da un passato lungo una vita e dallo stato d’animo personale di chi lo sta vivendo. Almeno non se ha a disposizione un solo articolo di blog.

Non so nemmeno come cominciare. Troppe emozioni mi girano nella memoria e nemmeno 1 parola mi vien da poter battere sulla tastiera.
Quindi schematizzo. Metodo un po’ freddo, ma a cui io sono abituato anche per deformazione professionale.

Ho fatto un totale di 5-6 giorni disperso sulle montagne orobiche e tra i suoi numerosissimi laghi e laghetti, con tenda, sacco a pelo, materassino, poncho impermeabile, acqua, indumenti, numerosi altri oggetti più “leggeri” (se considerati singolarmente), per la maggior parte dei giorni a quote comprese tra i 1900 e i 2300 metri, quindi con temperature tra i 5 e i 15 gradi (figaaaataa!), alternando ciclicamente:

  • camminate impegnative (almeno per me e con quel peso sulle spalle)
  • sorprese, novità, nuove esperienze, nuovi paesaggi, nuove difficoltà, nuovi laghi, nuove persone, nuovo modo di fare escursioni e di vivere le giornate, ecc
  • gradevoli mangiate nei rifugi con “sconosciute compagnìe” (per dirla alla Vasco/Battisti)
  • fredde serate a far foto al buio e/o chiacchierando con compagnìe diventate ,ora di sera, un po’ meno sconosciute
  •  diverse notti in tenda in compagnìa di me stesso, sorvegliato dalle stelle e ,chissà, forse da dio
  • 1 notte in un bivacco a 1:30 ore dalla prima anima viva, con un MAGNIFICO temporale notturno (lampi, tuoni e una emozoinante pioggia battente sul tetto, mentre ero nel mio bel sacco a pelo)

Ho vissuto anche un nuovo modo di passare il giorno del mio compleanno e il ferragosto: un modo un pochino solitario ma ,dopo 44 volte tradizionali, direi che ci sta di sperimentare anche questa variante!
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Ho conosciuto persone di cui ,di alcune, non conosco nemmeno il nome. Con alcune ho chiacchierato del più e del meno, con altre mi sono lasciato andare a parlare anche di cose personali al termine di una lunga serata con fiumi di vino e grappa e genepy e sambuca (notare le “e”).
Tutte erano diverse da quelle che ho sempre frequentato negli ultimi decenni e la cosa mi ha… colpito, stranito… né in modo piacevole né in modo spiacevole, ma di certo non mi è passata inosservata: i discorsi, gli indumenti, il modo di vivere più sano, il divertirsi in modo meno chiassoso, ecc.

Insomma, attività fisica anche molto faticosa anziché centinaia di km di asfalto,
indumenti sportivi in tessuto sintetico anziché caschi e giubbini in cordura,
quechua e forclaz anziché dainese e giudici
discorsi di vita outdoor a piedi nella natura anziché di motori, viaggi in autostrada, mangiate, concerti rock.
Non so… non è questione di meglio o peggio del mio passato da motociclista… però… boh… non so. Di sicuro il passato mi manca e questo riesce a addolcirmi molto il cambiamento, la trasformazione, la trasizione tra le diverse fasi della vita.
Di certo si può chiamare resilienza. Ahhh la famosa resilienza…!
Però non so se potrà mai essere una passione così……..come dire…”totalizzante”.
Ma forse nella vita non c’è niente di davvero totalizzante: si passano gli anni come meglio si riesce, senza mai poter dire “ooooh, finalmente adesso ho trovato un punto fermo, adesso so cosa sono e come andrà la mia vita da adesso in poi“. Mai.
Mai.
E ancora mai.
Nemmeno quando si crede ,si è sicuri, di poterlo dire.

1 Maggio

Di nuovo l’emozionante odore di resina e legna che arde.
Pallosità della vita, delusioni, ansie, incertezze, sfortune, ecc, per un paio di giorni bruciano in quel fuoco che ipnotizza noi esattamente come i nostri antenati privi di tv.
La compagnìa di un gruppo di amici impedisce ,purtroppo o per fortuna, che la cosa prenda una piega troppo malinconica.

Recensione tenda. (solo montata, non ancora provata)

Con lo scopo di riuscire a portarmela sulle spalle per evitare di dormire nelle camerate dei rifugi (già provato più volte e sempre dormito… non male: malissimo), ho preso la tenda più leggera che sia riuscito a trovare:
http://www.viridea.it/superofferte/tenda-monodome-x2/
Con lo sconto l’ho pagata 19 euro e secondo me è quello il suo valore.

Su internet di trova in varie colorazioni e con nomi diversi (ma è sempre lei) a prezzi simili più spese di spedizione, mentre non si riesce a trovare alcuna azienda ufficialmente produttrice.
Secondo me c’è una fabbrica in qualche paese orientale che le produce per tutti i distributori occidentali, con colori, loghi e cartellini personalizzati.

Oggi ho provato a montarla nell’ora di pausa lavorativa, tanto per controllarla:
– pesa poco! (e potrei ancora eliminare qualche picchetto).
– è più grande di come pensavo.
– le stecche sono più sottili di quelle in dotazione nelle tende “normali”, penso per che sia per renderla più leggera.
– si monta e si smonta veramente in pochissimi minuti: non ho cronometrato il montaggio (anche perchè ho dovuto prendere tempo per memorizzare la piegatura originaria) ma per smontarla (che è peggio) c’ho messo 4 minuti.
– la qualità generale è da… da 19 euro. I sacchetti per palerìa e picchetti sono di cellophane…

Spero di poterla usare almeno 2 o 3 volte prima che inizi a distruggersi 🙂 In particolare mi fanno paura quelle stecche: la prima volta che ci sarà vento si romperanno come le ossicine delle cosce di rana (ma non con lo stesso piacere).

Non credo che ci farò mai delle nottate solitarie prima di andare in ufficio, come invece mi suggerisce qualcuno… 😀 ma conto di usarla qui, se non magari anche prima: http://www.ersaf.lombardia.it/servizi/eventi/cerca_fase03.aspx?ID=7190&mp=1

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Un altro sogno trasformato in ricordo

Era da un paio di anni che mi ci ero fissato: volevo provare a dormire in un bivacco di montagna. Era diventata quasi un’ossessione.
Ho dormito in tenda in ogni luogo, in roulotte, pure sotto le stelle senza niente, e anche in un bivacco avevo già dormito, ma sempre in compagnìa. In chiassosa compagnìa.
Invece sognavo di starmene lì a contemplare il panorama in silenzio al calar del buio, con la mia pipa, e fare foto magnifiche, fare foto anche alla volta stellata, in un luogo raggiunto a piedi dopo tanta fatica, lontano almeno 1 ora di cammino dalla più vicina anima viva.
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Il problema era la mia ,purtroppo o per fortuna, INSEPARABILE moglie che però questa volta ha incredibilmente accettato. Cioè… siamo chiari: lei faceva finta di starci, ma non credeva che io facessi sul serio 😀 😀 😀 e quando ha iniziato a tramontare ho visto l’ansia crescere sul suo volto 😀

Com’è andata? Beh… è un po’ come quando si fa sesso per la prima volta: ci si aspetta chissà cosa, ma poi alla fine non è che…
Weekend complessivamente molto bello, con mia moglie che poi di fatto c’è stata bene: mi aspettavo che non mi avrebbe lasciato dormire tutta notte, invece… ok non è Robinson Crusoe, ma si è adattata molto e sfido io a trovarne una così tra tutte quelle fighette che fanno l’aperitivo a Milano.
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Di negativo c’è stato che…mi secca ammetterlo, però in quelle circostanze non è che si riesca a stare proprio rilassatissimi. Nonostante l’avessi desiderato io e nonostante fossi pronto a gustarmi anche quel lieve brivido piacevole, in quell’atmosfera a lume di candela, in quel posto completamente isolato, durante tutta la notte sono rimasto in uno stato di sottile allerta: coltello sotto il cuscino, sonno leggero, il sistema nervoso sempre pronto a passare dal sonno alla guerra in mezzo secondo…

Un’altra cosa negativa è che in montagna ,anche a quote relativamente basse e anche quando in pianura si crepa di caldo, appena va giù il sole si schiatta di freddo. E tirava aria, anche. Quindi non ho fatto granché di foto notturne, non sono stato sdraiato a guardare le stelle, non ho fatto parecchie di quelle cose che mi immaginavo fare.

Vabbè, siamo andati a nanna abbastanza presto e dopo molto tempo passato con le orecchie tese senza riuscire ad abbandonarci, finalmente siamo crollati nelle braccia di Morfeo.
DSC_3210Alle 2 di notte, nel pieno del sonno, nel silenzio totale…PAAAMM!!!!! un botto enorme, dal rumore uguale a quello della porta metallica del baitello! Mia moglie ha fatto un salto che s’è sollevata con tutto il saccoapelo, io sono scattato in piedi col coltello in mano, la pila e il cuore che martellava in tutto il corpo!
In un secondo ho realizzato che non era entrato nessuno e ho capito subito che si trattava del vento, ma il cuore ancora doveva tranquillizzarsi. Era stata la chiusura esterna di una finestra che aveva sbattuto spinta dal vento (tipo una “persiana” metallica).
Ci siamo cacati sotto alla grande! 😀 😀
Con l’occasione sono anche uscito e c’era una stellata…! Il cielo completamente nero era reso bianco dalle stelle! Si distingueva la via lattea al punto che sembrava irreale, sembrava una di quelle foto esaltate con photoshop. Che spettacolo ci perdiamo noi cittadini! E del lago di Como si distinguevano solo i contorni, disegnati dalle luci dei paesi lungo le sponde.

Poi a fatica ci siamo riaddormentati, ma sempre a pezzetti, e io facevo spesso dei sogni in quelle fasi immediatamente prima del sonno, sogni agitati relativi a quel momento presente e che mi riportavano alla veglia con una sensazione di ansia.
Alle 8 di mattina è arrivato un escursionista particolarmente mattiniero, ha aperto la porta, c’ha visti, mia moglie ha spalancato gli occhi e….”buongiorno“, “buongiorno“. Ha richiuso e se n’è andato. Io me la sono ronfata alla grande 😀 Ho sentito i “buongiorno” ma nel sonno. E mia moglie:”eh certo che se devi difendermi tu….!” 😀

bivacco20150726_082813-2Dopo il passaggio di un gregge di pecore venuto a farci visita, ci siamo lavati in qualche modo, caffè e tortina, poi altra fatica per scendere con qualche chilo in meno nello zaino (meno acqua, vino e cibarie finiti) e il we s’è concluso con una seconda colazione alle 11 in un bar di montagna prima di tornare al caldo della pianura, giretto sul lungolago di Bellano, panini sulla panchina, poi a casa prima che tutti i milanesi si rimettessero in strada.
A casa ci siamo fatti un’oretta di sonno come si deve (com’è bello il lettooooo…), poi aperitivo e cena in una piadineria. Alle 22.30 a letto e alle 22.30 e 10 secondi già nel mondo dei sogni 🙂
Però è strano: è statisticamente più probabile che un albanese entri in casa nostra mentre dormiamo, piuttosto che un malintenzionato (non un escursionista stravagante) si faccia 1 ora di dura salita su sentiero che col buio pesto è quasi impraticabile anche con una torcia, eppure a casa propria ci si sente più sicuri.

Campeggio con pioggia per sognatori

Per la serie “campeggiamo solo se piove”, è stato un weekend in perfetto sincronismo col meteo: la perturbazione è stata sopra alle nostre teste da sabato nel primo pomeriggio fino a domenica nel tardo pomeriggio.
Ricordo di aver letto ,su un qualche blog, di un tizio che s’era emozionato ascoltando il suono della pioggia sulla tenda e la cosa mi fece spalancare gli occhi incredulo: tutte le volte che mi sono trovato in quella situazione io ho tirato una bestemmia. Però lui diceva che la pioggia “parla” e ,col suo linguaggio tipo codice morse, pare dica [riporto testualmente] “dormi tranquillo, questo è il suono della natura che continua a rinnovare la vita“!

Allora questa volta mi ci sono messo d’impegno e ho provato a ascoltarla con un orecchio diverso. Ve lo giuro: io c’ho provato! C’ho provato seriamente! Ma di così poetico io non c’ho trovato nulla! Non sentendo altro che l’incazzatura che iniziava a crescere, mi sono concentrato ancora di più, di più, di più, sì, come disse quel tizio del blog, e… dai che…forse… no niente! A me la pioggia non parla. Forse perchè era troppo forte? Vabbè, allora riproverò a fare campeggio quando le previsioni meteo daranno pioggerella… 😉 ‘che tanto non è affatto difficile, qui nel nord.
Tuttavia devo ammettere che almeno sono riuscito a divertirmi un pò, a trovare qualcosa di buono anche nel male e a prendere con filosofia anche quella situazione sfortunata. Che come risultato non è poco!
Ho preso il mio spacchiusissimo smartPhone 😀 e ho registrato il rumore di questo evento metereologico che ,per quanto avverso, è pur sempre una manifestazione della natura.
Ed ecco a voi, signore e signori sognatori: piove! Che culo!