Viaggiare è anche una terapia (?)

Questa storia del viaggio terapeutico ,secondo la mia esperienza, è un’illusione: prima di partire si è convinti (chissà poi perché?) che quell’esperienza ci cambierà, ci farà capire, ci darà una svolta e torneremo cambiati, più saggi, più svegli, più “smart”.

Poi si torna e…….. abbiamo certamente passato delle belle giornate, ma la vita di sempre è lì che ci aspetta esattamente come prima e non siamo affatto più saggi, non abbiamo avuto l’illuminazione, Dio non si è rivelato e non ci ha dato alcuna risposta.
Siamo esattamente come prima, anche se… almeno… …ci siamo divertiti.
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Altre volte si pensa anche che finalmente ci toglieremo quella soddisfazione, quello sfizio, dopodiché saremo pronti a immolare la nostra vita per sposarci, allevare figli, o per altre cause giuste ma un po’ noiosine. Come fosse una sorta di addio al celibato.
E invece….……. 1 grande abbuffata non può toglierci l’appetito per sempre. Anzi ripenseremo a quanto erano buone quelle succulente pietanze.
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Ho ingrandito il font

Ho scelto di usare dei caratteri più grandi… perché purtroppo l’età avanza per tutti.

Conosco un tizio che lavora in un night club e da quando aveva 20 anni fa uno spettacolo in cui spacca noccioline usando il pisello.
Son passati 50 anni, adesso ha pochi capelli e la pelle raggrinzita, ma lavora ancora lì facendo lo stesso spettacolo, ma ora spacca noci di cocco anziché noccioline.
Gli ho chiesto il perché di questo cambiamento e lui mi ha risposto: “…eeehh… la vista non è più la stessa di anni fa”.